News - Ricerca e sviluppo

Finanziato il progetto COVIDinPET

18/06/2020

Finanziato il progetto COVIDinPET, presentato da PTP Science Park in collaborazione con i Dipartimenti di Medicina Veterinaria e di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco dell’Università degli Studi di Milano, l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari.

Il progetto, a valere sulla linea 1 del Bando “Misura a sostegno dello sviluppo di collaborazioni per l’identificazione di terapie e sistemi di diagnostica, protezione e analisi per contrastare l’emergenza Coronavirus e altre emergenze virali del futuro” promosso da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Fondazione Veronesi, si è aggiudicato un finanziamento di 250.000 euro.

Lo scopo primario del progetto COVIDinPET è quello di realizzare un’indagine epidemiologica volta a rilevare l’eventuale presenza e la capacità infettante del SARS-CoV-2 in diverse matrici biologiche e di anticorpi specifici in soggetti di specie canina e felina, di diverse razze, di entrambi i sessi e in diverse fasce di età.

Obiettivi specifici del progetto sono:
- comprendere se la positività al SARS-CoV-2 nei pet è correlata alla coabitazione con proprietari positivi;
- comprendere se la positività virologica e sierologica nei cani e gatti a maggiore contatto con soggetti positivi al SARS-CoV-2 sia superiore rispetto alla popolazione generale di animali domestici;
- verificare se le sequenze virali identificate negli animali domestici sono simili alle sequenze riportate nell’uomo e ove possibile nel proprietario;
- verificare, in caso di positività in animali post-mortem, la localizzazione tissutale del SARS-CoV-2 e le eventuali lesioni anatomopatologiche;
- identificare eventuali stati infiammatori, rilevabili con sintomi di tipo clinico e/o subclinico, che possano permettere di formulare un quadro patognomonico che possa permettere di identificare gli animali che hanno sviluppato un’infezione e/o una patologia a seguito di positività per SARS-CoV-2.

I risultati delle indagini permetteranno di meglio contestualizzare il ruolo degli animali domestici nella epidemiologia dell’infezione e di chiarire il loro ruolo come eventuali ospiti occasionali/eliminatori del virus SARS-CoV-2.

Lo studio, della durata complessiva di 18 mesi, avrà lo scopo ultimo di meglio comprendere le dinamiche di questa “zoonosi inversa”, e possibilmente di escludere  che gli animali domestici rappresentino una fonte di infezione per l’uomo, ma viceversa, verificandone l’eventuale suscettibilità all’infezione da SARS-CoV2 ed il grado di estensione del fenomeno,  escludere un loro ruolo epidemiologico “attivo”, con conseguente impatto immediato sul benessere e la tranquillità dei proprietari, evitando il rischio di abbandono degli animali.

«Per noi è estremamente importante questo risultato - commenta Andrea Di Lemma, CEO di Ptp Science Park - , soprattutto per la qualità dei partner che partecipano al progetto. Premia il lavoro che è stato fatto per il rilancio della struttura e l’impegno sul fronte Covid. Il PTP torna a essere un protagonista della ricerca scientifica ed è importante poi che il progetto nasca da una collaborazione con la facoltà di Veterinaria della Statale perché quello che volevamo creare qui a Lodi era proprio quel progetto di integrazione e sviluppo di conoscenze scientifiche nel mondo dell’agroalimentare, della sanità animale e dell’uomo, che diventano i contenuti veri dell’hub di ricerca lodigiano».

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